Il telaio di “Eduard Dubiet”
Tutti i cataloghi della F.S.M. fino alla stagione 1988-89 sono caratterizzati da trafiletti che, in versione più o meno ampliata, descrivono il famoso telaio Dubied con cui veniva confezionata la cosiddetta maglia “All Time” della Juventus. Ad oggi la descrizione più esauriente del particolare macchinario è tuttavia quella che compare sul pannello esplicativo posto accanto al telaio, esposto in una apposita sala del quartiere generale di BasicNet a Torino, società proprietaria del marchio Robe di Kappa e, dal 2008, anche del prezioso cimelio.
STORIA DELLA MACCHINA PER MAGLIERIA DUBIED
Per conoscere la vera storia della macchina per maglieria “DUBIED” bisogna risalire al 1930, quando l’ingegnere svizzero Eduard Dubied (esperto in macchine per tessitura), tifoso juventino, dopo una serata piacevole con alcuni amici dirigenti della Juventus di allora, decise di progettare e fabbricare un telaio particolare per realizzare una maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Nacque così una maglia bianconera speciale per la sua Juventus.
La famiglia Savio, ovvero il Maglificio Romano
Maglificio Romano – Cartolina La lettura del trafiletto con cui la Football Sport Merchandise descrive nei suoi cataloghi la maglia bianconera “All Time” (vedi post dedicato) lascia intendere in maniera chiara come fino alla stagione ’88-’89 (con il sopraggiungere della prima maglia ufficiale in tessuto sintetico) la Robe di Kappa si limitasse ad apporre sulle maglie da gioco della Juventus solo il marchio dei due “omini”, lasciandone l’effettiva realizzazione artigianale alla famiglia Savio:
«Maglia da gioco ufficiale. Per conoscere la vera storia della maglia Bianconera, bisogna risalire al 1920, quando un Ing. Svizzero, Eduard Dubied, tifoso Juventino, mise a punto un telaio particolare per realizzare la maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Ancora oggi a distanza di più di 60 anni nessuno è riuscito a imitarla. La stessa macchina del 1920 è custodita gelosamente a Torino dalla famiglia Savio che con una produzione molto limitata ed artigianale fornisce in esclusiva la F.S.M. […]». [Catalogo F.S.M. 1985-86].
La maglia “Old Legend” della finale di Basilea
Maglia “Old Legend Jersey” Nel catalogo Nike dei prodotti ufficiali della Juventus per la stagione 2005-2006, in un’epoca ormai distante dall’era F.S.M., ancora compaiono maglie griffate Robe di Kappa. Si tratta delle maglie Old Legend Jersey, la fortunata “operazione revival” che, iniziata nel 2000 (quando ormai la Lotto Sport si era sostituita all’azienda torinese nella fornitura tecnica per la Juventus), avrebbe per qualche anno ancora proseguito il sodalizio Juventus-Robe di Kappa-F.S.M.
Con l’operazione Old Legend Jersey, oltre a riproporre alcune maglie che avevano caratterizzato la storia recente e meno recente della Juventus, si rendono disponibili al pubblico delle fedeli repliche di maglie mai messe in commercio all’epoca in cui furono utilizzate in campo, periodo in cui il merchandising ufficiale stava muovendo i primi passi. Tra questa tipologia di maglie un ruolo di spicco occupa la storica maglia gialla utilizzata dai “bianconeri” il 16 maggio del 1984 a Basilea nella finale di Coppa delle Coppe, vinta dalla Juventus a spese del Porto.
Dalla F.S.M. alla “Old Legend Jersey”
Rivista “Calcio Gold” Proponiamo di seguito una significativa intervista rilasciata nel dicembre del 2002 da Luciano Antonino (fondatore insieme a Marco Boglione della F.S.M.) a Mario Bruno, inviato della rivista “Calcio Gold”. In queste righe il signor Luciano traccia il percorso che conduce dalla F.S.M. all’operazione revival Old Legend Jersey:
“MAGLIE LEGGENDARIE, ovvero maglie d’autore, copie fedeli di tenute da gioco particolari, magari realizzate con telai d’epoca e firmate. Sapete chi ha inventato il merchandising? Quella strepitosa emozione che provoca ogni tipo di oggetto indossato con coraggio, persino con sfrontatezza, per testimoniare e sostenere la propria appassionata idea sportiva? «Se mi consentite, l’ho inventato io». Il pioniere dell’abito da gara casual per i tifosi in genere si chiama Luciano Antonino, e vive, oggi proprio serenamente, in campagna in quel di Bairo, placida zona del Canavese, rigogliosa terra del Piemonte. Signor Antonino che fece, allora, tanti anni fa? «Assieme a Maurizio Vitale e a Marco Boglione, è storia del 1983, ci incamminammo su una strada che si è rivelata nel tempo molto importante e, se mi passate il termine, addirittura rivoluzionaria: decidemmo infatti di vendere i prodotti ufficiali delle squadre di calcio».