Tutti i cataloghi della F.S.M. fino alla stagione 1988-89 sono caratterizzati da trafiletti che, in versione più o meno ampliata, descrivono il famoso telaio Dubied con cui veniva confezionata la cosiddetta maglia “All Time” della Juventus. Ad oggi la descrizione più esauriente del particolare macchinario è tuttavia quella che compare sul pannello esplicativo posto accanto al telaio, esposto in una apposita sala del quartiere generale di BasicNet a Torino, società proprietaria del marchio Robe di Kappa e, dal 2008, anche del prezioso cimelio.
STORIA DELLA MACCHINA PER MAGLIERIA DUBIED
Per conoscere la vera storia della macchina per maglieria “DUBIED” bisogna risalire al 1930, quando l’ingegnere svizzero Eduard Dubied (esperto in macchine per tessitura), tifoso juventino, dopo una serata piacevole con alcuni amici dirigenti della Juventus di allora, decise di progettare e fabbricare un telaio particolare per realizzare una maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Nacque così una maglia bianconera speciale per la sua Juventus.
Nella stagione 1988-89 per la prima volta la Robe di Kappa (pur essendo sponsor tecnico della Juventus dal dicembre del 1978) realizza una maglia utilizzata in gare ufficiali dai giocatori bianconeri. Sino a quel momento, infatti, la Kappa si limitava ad apporre sulle maglie da gioco solo il logo dei “due omini”, lasciandone la effettiva realizzazione alla famiglia Savio “Maglificio Romano”, artigiani di Torino che dai primi anni ’70, utilizzando il famoso telaio Dubied, confezionavano la maglia bianconera. La prima maglia targata Robe di Kappa irrompe portando con sé importanti novità. Innanzitutto è realizzata in quel tessuto lucido (100% poliestere) che avrebbe caratterizzato le maglie da calcio dei primi anni ’90 e quindi introduce, sul dorso, le tipologie di numero che avrebbero di lì in avanti campeggiato sulle casacche bianconere: il numero “con doppia bordatura” (riservato, nel caso della maglia “lucida”, soltanto agli esemplari destinati al merchandising e poi utilizzato regolarmente dalla squadra fino alla stagione 1993-94 e, ) e quello “tridimensionale” (già apparso sulla maglia rosa del 90° anniversario, destinato alla maglia lucida “da campo” e successivamente utilizzato dalla Juventus solo in sporadiche circostanze). La nuova maglia, in realta’, sarebbe stata impiegata solo in qualche occasione, come per altro anticipato dalla descrizione del prodotto fornita dal catalogo F.S.M. della stagione ’88-’89:
La lettura del trafiletto con cui la Football Sport Merchandise descrive nei suoi cataloghi la maglia bianconera “All Time” (vedi post dedicato) lascia intendere in maniera chiara come fino alla stagione ’88-’89 (con il sopraggiungere della prima maglia ufficiale in tessuto sintetico) la Robe di Kappa si limitasse ad apporre sulle maglie da gioco della Juventus solo il marchio dei due “omini”, lasciandone l’effettiva realizzazione artigianale alla famiglia Savio:
«Maglia da gioco ufficiale. Per conoscere la vera storia della maglia Bianconera, bisogna risalire al 1920, quando un Ing. Svizzero, Eduard Dubied, tifoso Juventino, mise a punto un telaio particolare per realizzare la maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Ancora oggi a distanza di più di 60 anni nessuno è riuscito a imitarla. La stessa macchina del 1920 è custodita gelosamente a Torino dalla famigliaSavio che con una produzione molto limitata ed artigianale fornisce in esclusiva la F.S.M. […]». [Catalogo F.S.M. 1985-86].
#10 M. Platini“Maglia da gioco bianconera ufficiale. Maglia prodotta con filati particolari 100% cotone, tessuta da una macchina unica al mondo, che permette la rigatura verticale e un’incredibile elasticità orizzontale, indistruttibile. Logotipo Sponsor Ariston ricamato. Logotipo Kappa-Sport ricamato, bicolore. Scudetto applicato tricolore, ricamato con stellette e bordi in filo oro lurex. Numero sul dorso ricamato (a richiesta). Rifinitura a mano – Taglia unica. Art. 100, Lire 90.000”. [Catalogo F.S.M. maggio 1983].
Così scrive, visitando il magazzino della vendita per corrispondenza della Football Sport Merchandise, il giornalista di Repubblica Giancarlo Emanuel in un articolo, dal titolo “Pezzi di Juve”, datato 11 dicembre 1985: